Niceville. La resa dei conti 3 by Carsten Stroud

autore:Carsten Stroud
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Mystery, Thriller & Suspense, Thrillers & Suspense, Foreign Languages, Italian, Crime, Thriller & Mystery, Literature & Fiction, Foreign Language Fiction, Thrillers, ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2014-09-24T22:00:00+00:00

Se tu non puoi andare da qui a lì, allora neanche loro

possono venire da lì a qui

A mo’ di precauzione, alla luce di quanto era accaduto durante quella che Twyla aveva preso a chiamare la Grande Rissa Sanguinosa in Spiaggia, lei e Coker avevano lasciato la casa sulla spiaggia e avevano preso una stanza all’hotel Casa Monica, nel centro di Saint Augustine, almeno per qualche tempo.

L’albergo, costruito nel 1888, sembrava un set cinematografico di un musical anni Venti con Fred Astaire e Ginger Rogers. Occupava quasi un isolato in lunghezza ed era un’enorme villa in stile barocco spagnolo, con alcuni tratti moreschi, con l’intonaco bianco e immacolato, torri color terracotta e balconi alla Giulietta, vetrate colorate e fiori e felci dappertutto. La lobby d’ingresso era vasta, col soffitto a volta e le pareti rivestite di mogano lucido su cui erano appesi molti quadri, mentre nel giardino c’era una piscina in stile vecchia Hollywood circondata da palme.

Ottennero la Flagler Suite utilizzando una delle identità alternative di Coker, il signore e la signora R.J. Quirk di Atlanta, Georgia. Si assicurarono di rifiutare il rifacimento della camera serale e fecero capire a tutti che erano lì perché volevano privacy, non attenzioni, e tutti gli promisero che l’avrebbero avuta, o no, o anche... be’, in ogni caso, sissignore, tutto quello che vuole, signore, buona permanenza.

La Flagler Suite occupava un’intera torre dell’albergo. Era distribuita su tre piani, e la camera da letto era a quello in cima, con un letto matrimoniale e una vista a trecentosessanta gradi sulla città. Si scorgeva perfino uno spicchio blu zaffiro dell’oceano Atlantico.

Twyla, che era una sibarita appassionata, trovò particolarmente rassicurante per i suoi nervi tesi tutto quel lusso datato. Si sentiva su un terreno piuttosto fragile, essendo stata lei la causa indiretta della Grande Rissa Sanguinosa in Spiaggia, anche se Coker non era certo il tipo da incolpare gli altri per i propri eccessi.

Ed entrambi avevano concordato sul fatto che massacrare di botte quei poveri ragazzi idioti era stata, a ripensarci, una cosa un po’ eccessiva.

E soprattutto costosa.

Di conseguenza decisero di attendere gli eventi, quali che fossero, perché se non c’era nient’altro da fare se non aspettare e vedere cosa succedeva, era meglio farlo in un rifugio comodo.

In quel momento erano nel salotto del primo piano, entrambi con l’accappatoio. Coker sorseggiava un whisky tenendo il bicchiere con la mano fasciata – dare un pugno nei denti a qualcuno aveva delle conseguenze – mentre Twyla assaporava un bicchiere di pinot grigio Santa Margherita, un’abitudine che aveva preso da Charlie Danziger, che ogni anno ne beveva tanto da meritarsi un biglietto di ringraziamento personale dal produttore.

Era un momento di relativa pace, dopo quell’interludio piuttosto caotico. L’occasione ideale per riflettere sul futuro. Poi però Coker accese il grosso televisore a schermo piatto.

C’era un notiziario, ma il sonoro era azzerato. Doveva essere la replica di un servizio trasmesso in precedenza su FOX. A riempire lo schermo era Mavis Crossfire, con un’aria magnificamente wagneriana nella sua divisa blu. Stava parlando con un reporter della

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